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PROVINCIA DI
OLBIA TEMPIO |
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La Provincia di Olbia-Tempio (in gallurese Pruvìncia di Tarranóa-Tèmpiu, in sardo Provìntzia de Terranòa-Tèmpiu) è una provincia della Sardegna. Affacciata a nord sul Mar di Sardegna, uno stretto canale che la separa dalla Corsica, e ad est sul Mar Tirreno, confina:
ad ovest con la Provincia di Sassari,
a sud con la Provincia di Nuoro.
La provincia conta 26 Comuni, 148.158 abitanti (l'8,93% della popolazione sarda) e si estende per 3.397 kmq (il 14,1% del territorio sardo).
Territorio. Il territorio provinciale comprende la regione storica della Gallura (con eccezione dei comuni di Viddalba ed Erula, rimasti in Provincia di Sassari), inclusa la costa nord-orientale della Sardegna (tra cui la Costa Smeralda), l'Arcipelago della Maddalena. Sono inoltre comprese nella Provincia la parte settentrionale della regione storica del Montacuto, una piccola parte della Baronia e il versante orientale del Lago del Coghinas. Del territorio provinciale fanno parte 9 Sistemi Locali del Lavoro, secondo la classificazione operata dall'ISTAT sulla base dl Censimento dell'anno 2001:
Olbia (63.000 ab., include Olbia, Golfo Aranci, Loiri-Porto San Paolo, Padru, Telti, Monti, Berchidda, Oschiri);
Tempio Pausania (21.500 ab., include Tempio Pausania, Aggius e Bortigiadas, nonché - nella Provincia di Sassari - Perfugas, Erula, Martis e Laerru);
Calangianus (7.300 ab., include Calangianus e Luras);
La Maddalena (14.800 ab., include La Maddalena e Palau);
Santa Teresa Gallura (5.400 ab., include Santa Teresa Gallura e Aglientu);
Arzachena (15.500 ab., include Arzachena, Luogosanto e Sant'Antonio di Gallura);
Valledoria (10.800 ab., include Trinità d'Agultu e Vignola e Badesi, nonché - nella Provincia di Sassari - Valledoria, Viddalba e Santa Maria Coghinas);
San Teodoro (9.800 ab., include San Teodoro e Budoni, nonché - nella Provincia di Nuoro - Torpè);
Buddusò (6.400 ab., include Buddusò e Alà dei Sardi, nonché - nella Provincia di Nuoro - Osidda).
Cultura. Particolarità di questa provincia è che in Gallura si parla principalmente il gallurese, un dialetto essenzialmente corso che si avvicina più particolarmente al dialetto oltremontano (Suttanacciu) parlato nella parte meridionale della Corsica (Sartene e Alta Rocca). La sua più antica documentazione letteraria risale ai primi decenni del Settecento ed è costituita da componimenti poetici, che fanno pensare alla formazione del dialetto in epoca senz'altro anteriore, causa la progressiva perdita del preesistente logudorese, dal quale deriva ancora oggi circa il 20% del lessico gallurese. Il gallurese è parlato a Tempio Pausania e in generale in quasi tutta la Gallura da Badesi a San Teodoro, fatta eccezione per Olbia, Luras, parte dell'agro di Golfo Aranci e di Budoni. In queste ultime località e nel resto della provincia ovvero Berchidda, Monti, Padru, Alà dei Sardi, Buddusò e Oschiri) si parla la lingua sarda nella sua variante logudorese settentrionale.
Storia. La base della prima forma di autonomia del territorio è stata costituita nel periodo medioevale dal Giudicato di Gallura con capitale a Civita (oggi Olbia) all'epoca comprendente oltre all'attuale Gallura e parte del Monte Acuto, la Baronie e parte del Nuorese. Con la disgregazione della struttura giudicale e dopo il periodo spagnolo, la Gallura viene frammentata e infeudata a diverse famiglie iberiche.
L'origine della Provincia risale al Regio Editto del 04 maggio 1807 con il quale, dopo l'annessione del Regno di Sardegna al Piemonte, l'isola è stata divisa in quindici Prefetture tra cui quella comprendente le regioni storico-geografiche della Gallura e dell'Anglona, con sede a Tempio. Nel 1821 Carlo Alberto riduce il numero delle province a dieci che diventano undici nel 1833 quando viene istituita la "Provincia Gallura" con capoluogo a Tempio, che con Editto del 27 giugno 1837 diviene anche sede di uno dei sette Tribunali di Prefettura dell'isola.
Ridenominata "Provincia di Tempio" era allora la provincia più estesa dell'isola con 2138 km², comprendendo proprio i territori che ancor'oggi vengono definiti come regione storica della Gallura (dal Coghinas a San Teodoro) e - già soggetta alla vice-intendenza di Sassari - viene confermata anche con la riforma operata dopo la "fusione perfetta" della Sardegna al Piemonte, con la Legge n. 807 del 12 agosto 1848 in base alla quale (unitamente alle province di Sassari, Alghero e Ozieri) viene fatta rientrare nella "divisione" di Sassari. Con l'unità d'Italia e la Legge Rattazzi n.3702 del 23 ottobre 1859 la Sardegna viene suddivisa in sole due province (Cagliari e Sassari) declassando le disciolte province allo status di circondario, sede di sottoprefettura e il circondario di Tempio (con una superficie di 1979 km², 5 mandamenti e 9 comuni) viene compreso nella Provincia di Sassari. Nel 1927 sono stati soppressi i Circondari e le sottoprefetture.
Nella seconda metà del '900 si sono accentuate le rivendicazioni per l'autonomia di questo territorio dalla provincia di Sassari (la più estesa d'Italia), anche a seguito dell'enorme sviluppo turistico ed economico della costa gallurese e al conseguente maggior ruolo territoriale svolto dalla città Olbia, ma ogni istanza in tal senso si è sempre arenata di fronte alla difficoltà nella scelta del capoluogo tra Olbia (principale centro economico e maggiore città del nord-est della Sardegna) e Tempio Pausania (già sede di numerosi uffici statali e regionali, che è stato il centro più importante, culturalmente e storicamente, per lunghi anni, della Gallura). Tempio Pausania è rimasta nel corso degli anni sede di Tribunale ed altri uffici pubblici statali e regionali (comitato circoscrizionale di controllo) mentre la ASL ha insediato la sua sede a Olbia.
La soluzione è stata risolta alla fine degli anni '90 con la scelta di una soluzione che comportasse la doppia denominazione dell'ente proposto ed eventualmente il doppio capoluogo (Olbia-Tempio). Nel 2001 con legge regionale la Regione Autonoma della Sardegna (che ha ampie competenze esclusive in materia amministrativa) ha istituito insieme con tre altre province (Carbonia-Iglesias, Ogliastra e Medio Campidano) la provincia di Olbia-Tempio che è divenuta operativa nel maggio del 2005 staccandosi da quella di Sassari (e per parte minore da quella di Nuoro).
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