|
|
La provincia di Nuoro (in sardo Provìntzia de Nùgoro) è una provincia della Sardegna. Affacciata a est sul Mar Tirreno, confina:
a nord con le province di Sassari e di Olbia-Tempio,
a ovest con la provincia di Oristano,
a sud con le province di Cagliari e dell'Ogliastra.
La provincia conta 53 comuni e 164.260 abitanti (il 10,1% della popolazione sarda), e si estende per 3.934 chilometri quadrati (il 16,3% del territorio sardo).
In seguito alla legge regionale n. 9 del 2001 e successive integrazioni, è stata effettuata una nuova ripartizione del territorio della regione autonoma della Sardegna, che ha portato il numero delle province da quattro a otto. Le modifiche hanno assunto piena operatività a partire dal maggio 2005, quando si sono svolte le elezioni per rinnovare tutti i Consigli provinciali.
La Provincia di Nuoro ha subìto le seguenti modificazioni:
ha perso 23 comuni, che hanno costituito la nuova provincia dell'Ogliastra,
ha perso 13 comuni, che hanno aderito alla provincia di Cagliari,
ha perso 10 comuni, che hanno aderito alla provincia di Oristano,
ha perso 2 comuni, che hanno aderito alla nuova provincia di Olbia-Tempio.
Ha perso, complessivamente, una popolazione di 100.000 abitanti e una superficie di 3.110 chilometri quadrati.
Storia. I più antichi insediamenti presenti a Nuoro si trovano presso il nuraghe Tanca manna dove sorgono i resti di abitazioni di un villaggio prenuragico del 2000 a.C. costituito da circa 800 capanne, rilevate agli infrarossi, in un insediamento dell’estensione di oltre 2 ettari. Tale insediamento fa di Nuoro uno dei centri abitati più antichi della Sardegna. Nelle immediate vicinanze del sito sorgono sepolture scavate nella roccia, dette Domus De Janas, di periodo precedente. Sono stati inoltre trovati frammenti di ceramiche della cultura di Ozieri risalenti al 3500 a.C.. Presso Sedda Ortai nel cittadino monte Ortobene sono presenti tracce di una fortificazione dell'età del Rame.
La civiltà nuragica, a partire dal 1500 a.C. e fino all’invasione romana, ha lasciato una forte impronta nella storia di Nuoro come dimostrano i numerosissimi nuraghi presenti nella zona, i quali coronano tutti i colli della città risultando ormai inglobati nel tessuto urbano (nuraghi Tanca manna, Ugolio, Biscollai) o collocati nelle periferie (Corte, Tigologoe, Tèrtilo, Tres Nuraghes, Gabutèle), spesso accompagnati da tombe dei giganti o da villagi nuragici. Alcuni di questi nuraghi sono assai rilevanti per la complessità costruttiva legata anche al culto delle acque (nuraghe Nurdole e nuraghe Noddule) e per il ritrovamento di oggettistica che segnala importanti commerci mediterranei (ad esempio un piccolo leone bronzeo di probabile fattura etrusca o perle di ambra baltica).
Dagli ultimi studi sull’età romana risulta che gli abitanti della zona si rifugiarono prima nei pressi del vicino Monte Ortobene e, solo successivamente, si sarebbero spostati più a valle e stabiliti nella zona in cui sorse il più antico rione di Nuoro: Seuna. Tuttavia la penetrazione romana fu di grande importanza come testimoniato sia dalla parlata del Nuorese, la lingua romanza più vicina al latino, sia dallo scavo, nelle campagne di Orune, di una rilevante cittadella romana di tardo periodo imperiale e successivamente bizantino, chiamata Sant’Efis, dal nome della chiesa del 1600 che vi sorge vicino. La cittadella risulterebbe essere estesa su circa 70 ettari, in cui stanno venendo alla luce importantissime testimonianze sulla presenza di insediamenti urbani lungo la strada romana “aliud iter ab Ulbia Caralis”. Assai importante il ritrovamento di un manufatto vitreo che raffigura i Santi Pietro e Paolo. A Nuoro sono presenti resti di sepolture romane con copertura in terracotta nella località di Ugolìo.
Etimologia e pronunzia. Il nome deriva dal nuorese "Nùgoro"; si è sostenuto dallo Spano (1872) che questa a sua volta provenisse da una non precisata radice nur o ur con significato "casa" o "luce" o "fuoco", quest'ultima intesa come "focolare domestico", stante il radicamento dell'uso fiscale del termine, ma questa interpretazione è stata oggetto di rilevanti contestazioni di altri linguisti.
La radice ha comunque secondo la maggior parte degli studiosi origine "prelatina, protosarda, non chiarita".
A partire dall'XI secolo si rileva il tipo toponimico nugor.
È frequente l'errata pronuncia del nome di questa città. Derivando da tre sillabe (Nù-go-ro), la pronuncia corretta mantiene l'accento iniziale sulla "u". come in Nùoro, e non Nuòro, benché secondo alcuni studiosi quest'ultima potrebbe essere utilizzata come forma meno corretta.
Il dialetto nuorese ("Su nugoresu") è considerato centrale, sia per ragioni storiche che per numero di parlanti, nella lingua sarda logudorese, ed insieme a quelli di alcuni paesi circonvicini, ne è fra le evidenze più pure e consolidate. Il dialetto sardo originale, il più vecchio, si può originare a Nùoro e nei paesi dei dintorni.
Clima. Nùoro gode, come quasi tutti i comuni della Sardegna, di un clima mediterraneo temperato, con estati moderatamente calde e inverni freschi, solo raramente gelidi.
Tuttavia la quota sul livello del mare e la particolare posizione della città favoriscono dei repentini cali di temperatura in occasione di ondate fredde da nord, soprattutto da nord/est. Al contrario, il capoluogo nuorese subisce moltissimo anche il caldo scirocco, che arriva dalla valle di Dorgali e spesso genera delle piogge molto intense.
La temperatura media annua varia tra i 13 e i 15°C, a seconda delle annate (Media 2004: +13.09°C / Media 2005: +13.07°C / Media 2006: +14.30°C) e dei quartieri, avendo la città una discreta estensione ed un dislivello massimo di 275 m tra il punto più alto e quello più basso.
In inverno sono numerose le gelate (20 nel 2004) e in estate sono abbastanza rari i giorni con temperature superiori ai 35°C (neanche uno nel 2004), anche grazie al fatto che la brezza marina spesso riesce a giungere in città e mitiga di qualche grado la temperatura. Nel decennio 1996-2006 la temperatura più bassa registrata a Nùoro è stata di -10,5°C il 31 gennaio 1999, proprio in occasione di un'ondata fredda da N/E, con 40 cm di neve cumulati in circa 15 ore. Dal 2001 in poi invece non si sono superati i 38.1°C (ovviamente i dati sono riferiti ad una precisa area della città, quella dove c'è il Quadrivio).
La neve in genere fa la sua comparsa in città tutti gli anni, e presenta una media trentennale di circa 20/25 cm annui (20 cm nel 2004).. I fuochi più frequentati sono solitamente quelli dei quartieri del centro storico, come quello di Santu Predu o quello della cattedrale.
Cultura. La città ha avuto, a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, un forte fermento culturale, da cui l'appellativo di "Atene Sarda".
Ha tra l'altro dato i natali a Grazia Deledda, scrittrice, vincitrice del premio Nobel per la Letteratura nel 1926, ed a Salvatore Satta, grande giurista e scrittore, autore del capolavoro Il Giorno del Giudizio. Questo libro è forse una delle testimonianze più profonde e delle descrizioni più intime della città e dei suoi abitanti, dei quali ritrae le famiglie più note nel primo Novecento sotto una labillima copertura di nomi fittizi ma non troppo, simili ma non coincidenti, fedeli al vero nella narrazione come i veri personaggi furono fedeli al connotato medio del nuorese secocondo questa visione.
Altre importanti personalità artistiche nate a Nuoro sono il poeta Sebastiano Satta (1867-1914); lo scultore Francesco Ciusa (1883-1949), vincitore del premio per la scultura alla Biennale di Venezia nel 1907; il pittore Giovanni Ciusa Romagna (1907-1958).
Nùoro è sede dal 1989 del Seminario di studi sulla musica Jazz Nuoro Jazz diretto dal trombettista Paolo Fresu ed organizzato dall'Ente Musicale di Nuoro. Il Seminario si tiene tutti gli anni fra l'ultima settimana di agosto e la prima di settembre.
|
|
(Questo articolo è rilasciato sotto i termini della
GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto dalla voce di
Wikipedia: "Nuoro". ) |
|
|